di Angela Serafino
Ci sono nelle opere di Renato Centonze delle questioni, disciolte nell’arco del suo fare (almeno dal ’91 – Ep’Arte ad oggi Auto-geo-grafie) che ritornano. In realtà non si muta, ma si approfondisce, annotava Kandinskij, e, forse basterebbe questo per non cercare il progresso o la novità nell’opera, ma l’elaborazione ponderata della pittura che astrae, non per disorientare dalle cose ma per collegare i passi che l’opera compie nell’assunzione di responsabilità nei confronti della realtà. Realtà è una parola in grado di creare molte difficoltà a volerla isolare; in questo caso risuona quale termine di confluenza di altre complessità, quali natura, percezione, dialogo…e non da ultimo, paesaggio. Continue reading