di Antonio Filograna
Di Renato Centonze sappiamo che avuto un’infanzia non facile. Trasferitosi a Torino alla tenera età di nove anni ha conosciuto la cruda e asettica realtà della grande metropoli industriale che portava alla spersonalizzazione dell’individuo. Quell’esperienza lo ha, senza dubbio, caratterizzato socialmente e il suo messaggio artistico ne è stato influenzato fortemente. Il suo è un linguaggio che si oppone alla cultura omologante, alla logica dell’apparenza, alla velocità delle mode, ricercando invece l’essenza delle cose e la più riposta umanità dell’uomo. Continue reading