Art Vivant

Art Vivant, Nizza, 1999

di Luca Carbone

 

L’arte fissata come ricordo storico ed espressiva interiore in prodotti finiti, appare privilegiato spazio -di-fuga dal mondo mercificato – a detrimento del suo elemento proprio: l’operare delle mani.

Nella presenza delle opere di Renato Centonze incontriamo il lento, cadenzato, laborioso, intimo andirivieni del passo, dell’occhio, delle mani intenti a cogliere gli urti silenziosi delle farfalle e dei fiori, delle nuvole del vento e della notte, delle conchiglie e del mare.

Sulle tele e sui fogli i gesti portano, in forme vibranti e celate, l’impasto che si amalgama tra i colori del mondo, la memoria dello sguardo, le colorate materie, le vibrazioni della luce – negl’intrecci delle emozioni.

Catalogabili come “pittura astratta” le opere di Renato Centonze sono concretissime custodi di un pensiero che passa attraverso le mani e si trattiene nelle opere delle mani.

 

Testo critico di presentazione della mostra “Art Vivant”, Palais des Expositions Sadeca, Nizza, 1999

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