Ricordando Renato

di Antonio Filograna

Ad un anno dalla scomparsa di Renato Centonze si è tenuta nel patio di Palazzo Andrioli una mostra sulla sua arte, con alcue delle opere più pregevoli scelte, per l’occasione, da Angela Serafino che da anni ne segue con affetto e competenza il profilo critico e artistico. Alla serata inaugurale del 24 maggio u.s. sono intervenuti veramente in tanti per rendere testimonianza diretta di una commozione, di un affetto e di una stima sincera e profonda maturata negli anni con l’indimenticabile amico Renato.

ilvento7Un appuntamento atteso dalla comunità lequilese e fortemente voluto dalla moglie Floris per ricordare un uomo, prima che un artista, che ha lasciato un segno indelebile in quanti, e sono tanti, l’hanno conosciuto e frequentato. Le opere di Renato, infatti, hanno toccato le sensibilità di tutti noi ed hanno superato i suoi stessi giorni terreni e, per questo, continuano ad appartenere al mondo anche ora che la sua energia di vita è passata ad un altro palcoscenico per farsi più evoluta ed eterea.

Renato, com’è noto, era una persona mite e riflessiva con la quale era piacevole e interessante interloquire su tutto ciò che interagiva e caratterizzava l’essere umano . Nelle sue elaborazioni artistiche utilizzava un linguaggio pitto-scultoreo-sonoro che si opponeva alla cultura omologante, alla logica supeficiale dell’apparenza e alla velocità frentetica delle mode, non piegandosi ai bisogni materiali, ma tenendo sempre diritto il timone della sacralità, della purezza e della libertà dell’arte e… dell’artista, riuscendo ad armonizzare egregiamente segno e colore, emozione e storia, magia e fantasia, pensiero e credo filosofico per offrirci dei capolavori che suscitano riflessione e confronto.

Era un creativo e, come tale, non dipingeva semplicemente ciò che vedeva, ma ciò che pensava, stimolando anche negli altri la curiosità e la capacità di riflessione. Per questo, le sue opere possono essere amate o non amate, ma sicuramente non lasciano indifferenti l’animo e la mente di chi le osserva.

Amava frequentare e confrontarsi quotidianamente con gli altri perché, per lui, l’arte era una sorta di percorso veritiero e intimo per conoscere sempre più l’uomo nelle più profonde sfaccettature, vivendo ed interpretando i drammi, i pensieri, i valori, le idee, le gioie ed i sogni della società.

L’amico Renato, infatti, ha dedicato buona parte dell’arco della sua vita per sperimentare forme sempre nuove ed evolutive della comunicazione visiva e sonora, per interagire sempre più profondamente con gli altri sprigionando vibrazioni sensoriale delicate e profonde, per cercare di interpretare al meglio e più capiarbamente tutto ciò che ci circonda…mettendosi, così, anche quotidianamente in gioco, senza steccati protettivi o limiti interpretativi. Con la sua ricerca e con la sua “grazia” artistica ha portato lustro e notorietà alla nostra Lequile, arricchendone e stimolandone il già vasto e importante bagaglio culturale.

Assieme ad altri nostri benemeriti artisti lequilesi ha avuto la capacità di proporci significati sempre nuovi della realtà che ci circonda, di percorree e svelare tracce profonde ed intime della nostra esitenza, di tracciare spunti fecondi ed inesplorati della vita e di elaborare idee corrosive ed innovative che hanno suscitato e che continuano a suscitare il plauso e l’attenzione della critica.

Renato era, per questo un’anima inquieta, vestita della luce, della delicatezza e della sensibilità artistica in grado di insufflare, nei nostri cuori, delle emozioni vibranti e profonde con la sua proverbiale e caratteristica raffinatezza e cortesia dei modi che non invadeva ma, anzi, dialogava amabilmente con le sensibilità altrui. Era un uomo raffinato e colto, un artista sensibile ed eterogeneo, un amico sincero e diretto… qualità che rimarranno nei cuori di quanti hanno avuto la possibilità ed il piacere di conoscerlo.

Per queste ragioni, di cuore e di arte, era doveroso e naturale dedicargli, ad un anno dalla scomparsa, questo evento culturale. Ascoltare le parole e i pensieri commossi della moglie e le forti motivazioni che l’hanno spinta ad organizzare l’appuntamento… è stato veramente toccante ed ha ricordato a tutti noi quanto Renato manca e mancherà a tutta la comunità lequilese.

 

Il Foglio lequilese, Organo di stampa locale mensile, Maggio 2011

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